domenica 16 marzo 2014

Specchio, specchio delle mie brame .......


Albus Silente: [A Harry] Vedo che tu, come molti altri prima di te, hai scoperto le dolcezze dello specchio delle brame. Suppongo che ormai tu abbia capito cosa fa. Voglio darti un indizio: l'uomo più felice della terra guarderebbe nello specchio e vedrebbe solo sé stesso, esattamente com'è.
                                           (Harry Potter e la pietra filosofale)

Oggi uso questa frase come aggancio, parliamo di specchi, di specchiarsi e di essere specchiati.
Ogni sala di danza, ovunque nel mondo è dotata di specchi. Lo specchio per una danzatore è il più grande amico e allo stesso momento il più grande nemico. E un strumento che non puoi ignorare e ha le capacità quasi magiche di insegnare senza dire una parola. Però non è solo nello specchio che un allievo/danzatore/coreografo si confronta. Vediamo:

L’allievo si rispecchia attraverso l’insegnante e i compagni di studio.
Io avevo un insegnante di danza che faceva da bilancia umana, quando perdevi mezzo kilo era in prima fila e venivi incoraggiata, quando invece aumentavi di mezzo kilo non venivi messo in nessuna fila, ti arrangiavi a trovare un buco e, potevi anche fare trentadue fouettés perfettamente ma eri totalmente invisibile ….. Ovviamente era un comportamento pericoloso e ingiusto, ma ai tempi ! ….. Comunque senza correre agli estremi è un dato di fatto che un insegnante'pizzica' di più  ‘i potenzialmente bravi’, da un certo livello in su tormenta di più ‘chi mostra attitudine’, se in una lezione di danza perde cinque minuti per farti ripetere fino allo svenimento un esercizio da sola e un buon segno. Anzi è lo specchio di quanto vali! Io personalmente non dico ‘bravo’ spesso, anche se in verità per il quieto vivere lo dico più spesso di una volta ma, quando lo dico ha un certo peso e valore … per i miei allievi.

I compagni si specchiano a vicenda, mia amica ha fatta una doppia pirouette, anche io lo devo fare …. Scelgono di ripassare le coreografie con la compagnia che ricorda meglio i passi (anche se nessuna l’ha mai nominata ‘super cervello’, gli altri lo sanno per istinto!) Nel caso di mie allievi  ‘super cervello,’ si diventa per la disperazione visto che non ricordo mai una coreografia da un giorno a l’altro!!!! Se l’insegnante dice “due gruppi” i meno sicuri fanno a botte per stare in gruppo con qualcuno da cui copiare.

Se gli allievi hanno la fortuna di studiare anche con ‘i più grandi’, come sta succedendo da noi con un gruppo di tap e un gruppo di classico, che si trovano ogni tanto con quelli della compagnia in lezione, allora si specchiano in una prossima futura. Vedono che anche ‘i grandi’ sbagliano, che non sempre le pirouette riescono ma vedono anche che non mollano mai, che prendono correzioni e critiche e riprovano affinché  i passi migliorano.

Lo specchio oggetto
Una volta lo specchio esisteva per guardare i propri difetti mentre eseguivi gli esercizi e correggerti. Adesso guai a parlare di difetti troppo spesso! Proviamo piuttosto ad usarla per renderci più belle e aggraziati. Lo usiamo per lavorare insieme, per renderci più ‘gruppo omogeneo’ possibile. Lo usiamo per controllare che i nostri piedi sono visibile sotto la scenografia in tap! Se usato bene però, senza cadere in depressione quando vediamo le nostre quinte posizioni disastrosi eseguendo i brisé … lo specchio ti insegnerà tantissimo. Intanto è sempre lì, quando l’insegnante non è in sala ti permette di fare un esercizio e correggerti da sola, ha una pazienza infinita, ti lascia ripetere anche cento volte la stessa esercizio senza mai alzare la voce, quando sorridi ti sorrida ed e felice con te, quando piangi, pianga con te (magra consolazione!) e non lo dirà mai a nessuno!

Teniamo in mente una sola cosa, lo specchio, se non è quello magico di Harry Potter, ti dirà sempre la verità.

Io giovedì aveva molto poca voglia di insegnare, poi ho guardato dentro lo specchio dei visi di mie allievi che provavano da soli in sala  ….. è ho visto che loro, di voglia di lavorare, c’è l’avevano abbastanza da fammi cambiare idea.

Per un paio di settimana dubito che sarò di blog …. Se mi perdo backstage al Metropolitan Opera House, non venite a cercarmi!!!!!!! …… grazie!






domenica 9 marzo 2014

Anche gli orsi si svegliano in primavera!

Su una scala da uno a dieci, lunedì la mia voglia di lavorare era pressoché a zero, per di più la sera ci aspettavano due ore di prove per fare una nuova sostituzione in Sister, che propria non mi entusiasmava visto che avevamo appena fatto un lungo weekend di spettacoli, ma che ci vuole fare! Quando ti tocca ti tocca …..  Poi, come spesso succede, nel momento che meno te lo aspetti succede ‘il miracolo’…beh, miracolo è una parola un po’ grossa, mettiamo che una noiosa serata si è trasformata in una nuova scoperta e questa bella scoperta ci ha dato l’energia e l’entusiasmo non solo di ‘mettere in piede’ le scene ma anche di migliorarle, lavorarle e divertirci …… ed è solo lunedì!

I ragazzini dopo la predica del venerdì passato sono tornati con il sorriso in faccia, i costumi lavati, stirati e piegati bene e l’euro di multe in mano ….. devo dire che anche il volume delle voce in sala era notevolmente più bassa e il livello di concentrazione più alta – tutto sommato un’inversione di tendenza che non può che agevolarci nei mesi avvenire.

Comunque, anche con tutto che andasse per il verso giusto ho faticato ad arrivare in fondo alla settimana… credo che nel mio cervello è scattato l’interuttore ‘off’, del tipo, bene abbiamo finito la stagione di spettacoli invernali, finalmente pausa prima del estate….. peccato che per arrivare al estate devo fare tutto il lavoro e il cervello sul OFF non va bene!!!!! Niente paura ci ha pensata Anna a svegliarmi del letargo….

Venerdì sono tutta contenta perché mi aspettava una giornata di ozio …macché! Anna arriva come un ciclone e entro mezz’ora sta smantellando scenografie vecchie, ci sono scatole disfatti ovunque, chilometri di pellicola di imballaggio da buttare, da fare spazio nel magazzino per posare la roba (che vuole dire arrampicarsi e spostare pesi) ….. dopo due ore e trenta giri avanti e indietro con pile di scatoloni abbiamo liberata la sala, aaahhh adesso mi siedo …. Nemmeno per idea! Adesso dobbiamo tirare fuori il materiale che magari ci potrebbe servire quest’anno …. Ogni pedana con le ruote che si rispetta sa, che prima di lasciarsi estrarre dal angolo dove era stata messa a riposo ha l’obbligo di incastrarsi le ruote con qualsiasi ostacolo possibile, rendendo la mia vita più difficile possibile. Ho una teoria: le scenografie vecchie e i cavi audio la sera escono insieme e fanno festa, questo spiegherebbe perché le prime sono sempre incastrate da qualche parte e gli secondi sono sempre ingarbugliati ….. vabbè, sto sclerando…

Pero dai, un po’ di lavoro abbiamo fatto ed io mi sono svegliato del letargo ……. Ormai la primavera è alle porte e anche gli orsi si svegliano!!! ;-)))




Ringrazio Gianni per avere preparato le ragazze con canzone tratte da Miss Saigon, così ho ritirato fuori il cd e ho potuto fare il viaggio verso scuola ogni giorno piangendo, da sola, come una scema ….. malinconia porta mi via!!!!!!!!!!!! Gianna la pagherà …..
Video con gli highlights del workshop di febbraio …… facciamo mediumlights! (che non esiste come parole)



Buona settimana!

lunedì 3 marzo 2014

E' quasi sempre 'questione di rispetto'

Da dove cominciare …..? Talmente tante cose hanno riempita questa settimana che è difficile decidere da dove partire ….

Workshop: Decisamente sottotono, bambini e ragazzini non hanno brillato, per fortuna i pochi pezzi fatti dalla compagnia hanno tenuto insieme la serata.

E’ molto strano, le serate dei workshop erano state concepite per dare ai ragazzi della scuola occasioni   di esibirsi e di mettersi alla prova al di fuori del saggio di fine anno, dovevano essere momenti di crescita dove potevano anche rischiare o spingersi sul difficile senza avere di fronte un ‘pubblico’ pubblico, bensì un ‘pubblico’ famigliare….. Invece sta succedendo che tanti lo prendono come serata da esibizione ‘facile’, del tipo, anche se non studio molto il pezzo, anche se non mi impegno a curare un minimo di regia intorno al brano, anche se so di non essere intonato io mi esibisco lo stesso e aspetto l’applauso ….queste non erano le finalità delle serate e oltretutto sono giochi pericolosi che alla lunga diventano nocivi……. Allora si corre ai ripari!

Non perdo tempo qui a scrivere in dettaglio la giornata ‘post-workshop’, fatto stare che abbiamo discusso (anzi, io ho parlato) molto per quanto riguardano la cosa fondamentale per affrontare qualsiasi situazione di vita, ossia ‘il rispetto’. Nel caso specifico di un artista si tratta del rispetto per
  • -          Il pubblico che esce di casa anche (nel caso di sabato sera) sotto una bufera di vento e acqua
  • -          La regista/coreografa/insegnante che merita di vedere suo lavoro messo in scena come l’aveva concepita.
  • -          I tecnici luci che si arrampicano a 8 metri da terra per posizionare fari per illuminarvi.
  • -          I fonici che con un ‘giramento di manopolina’ possono fare sembrare anche il cantante più bravo un scorfano e vice versa!
  • -          I costumisti che lavorano per ore a cucire, lavare e stirare i costumi. (quando butti un costumi a terra senza pensarci cominci a pregare che chi ti ha cucite i costumi non l’ha fatto con la stessa vostra menefreghismo, se non a metà scena rischi di trovarti nudo in palco!!)
  • -          Il reparto trucco e parrucca che ti rendono più bella. (ai piccoli che hanno provato sulla propria pelle quanto fosse difficile truccarsi da sola non ho bisogno di aggiungere altro!)
  • -          Per se stessi. Per andare in scena e dare il meglio di te stesso bisogna riscaldare voce, gambe, e muscoli ……

 Nessun applauso è gratis. Anche se il pubblico non paga il biglietto potrebbe semplicemente scegliere di non venire più a vedervi la prossima volta e un artista senza pubblico non si esibisce punto.

Sabato e domenica Sister è andata alla grande. Un nuovo debutto nel ruolo di Deloris era al di sopra delle aspettative. Alle volte il regista deve ascoltare i suoi istinti e deve trarre forza dal esperienza per decidere se una persona è pronta da andare in scena ….per fortuna o per puro caso ho sbagliato poche volte, perché quando sbagli sono guai grosse ……..

Il pubblico di domenica ci ha regalato la coda fuori del teatro in biglietteria, un calore che si è aggiunta a scaldare una platea con già il riscaldamento a palla, un meritatissima bis e la conferma che il 25 maggio ci esibiremmo in Piazza San Zeno di Verona per la festa del patrono ….. mi hanno parlato di 5000 persone in piazza …. Ma come amava ripetere Rosella O’Hara ….ci penserò domani!!!!!!!!


L’emozione continua…. Buona settimana!