lunedì 3 marzo 2014

E' quasi sempre 'questione di rispetto'

Da dove cominciare …..? Talmente tante cose hanno riempita questa settimana che è difficile decidere da dove partire ….

Workshop: Decisamente sottotono, bambini e ragazzini non hanno brillato, per fortuna i pochi pezzi fatti dalla compagnia hanno tenuto insieme la serata.

E’ molto strano, le serate dei workshop erano state concepite per dare ai ragazzi della scuola occasioni   di esibirsi e di mettersi alla prova al di fuori del saggio di fine anno, dovevano essere momenti di crescita dove potevano anche rischiare o spingersi sul difficile senza avere di fronte un ‘pubblico’ pubblico, bensì un ‘pubblico’ famigliare….. Invece sta succedendo che tanti lo prendono come serata da esibizione ‘facile’, del tipo, anche se non studio molto il pezzo, anche se non mi impegno a curare un minimo di regia intorno al brano, anche se so di non essere intonato io mi esibisco lo stesso e aspetto l’applauso ….queste non erano le finalità delle serate e oltretutto sono giochi pericolosi che alla lunga diventano nocivi……. Allora si corre ai ripari!

Non perdo tempo qui a scrivere in dettaglio la giornata ‘post-workshop’, fatto stare che abbiamo discusso (anzi, io ho parlato) molto per quanto riguardano la cosa fondamentale per affrontare qualsiasi situazione di vita, ossia ‘il rispetto’. Nel caso specifico di un artista si tratta del rispetto per
  • -          Il pubblico che esce di casa anche (nel caso di sabato sera) sotto una bufera di vento e acqua
  • -          La regista/coreografa/insegnante che merita di vedere suo lavoro messo in scena come l’aveva concepita.
  • -          I tecnici luci che si arrampicano a 8 metri da terra per posizionare fari per illuminarvi.
  • -          I fonici che con un ‘giramento di manopolina’ possono fare sembrare anche il cantante più bravo un scorfano e vice versa!
  • -          I costumisti che lavorano per ore a cucire, lavare e stirare i costumi. (quando butti un costumi a terra senza pensarci cominci a pregare che chi ti ha cucite i costumi non l’ha fatto con la stessa vostra menefreghismo, se non a metà scena rischi di trovarti nudo in palco!!)
  • -          Il reparto trucco e parrucca che ti rendono più bella. (ai piccoli che hanno provato sulla propria pelle quanto fosse difficile truccarsi da sola non ho bisogno di aggiungere altro!)
  • -          Per se stessi. Per andare in scena e dare il meglio di te stesso bisogna riscaldare voce, gambe, e muscoli ……

 Nessun applauso è gratis. Anche se il pubblico non paga il biglietto potrebbe semplicemente scegliere di non venire più a vedervi la prossima volta e un artista senza pubblico non si esibisce punto.

Sabato e domenica Sister è andata alla grande. Un nuovo debutto nel ruolo di Deloris era al di sopra delle aspettative. Alle volte il regista deve ascoltare i suoi istinti e deve trarre forza dal esperienza per decidere se una persona è pronta da andare in scena ….per fortuna o per puro caso ho sbagliato poche volte, perché quando sbagli sono guai grosse ……..

Il pubblico di domenica ci ha regalato la coda fuori del teatro in biglietteria, un calore che si è aggiunta a scaldare una platea con già il riscaldamento a palla, un meritatissima bis e la conferma che il 25 maggio ci esibiremmo in Piazza San Zeno di Verona per la festa del patrono ….. mi hanno parlato di 5000 persone in piazza …. Ma come amava ripetere Rosella O’Hara ….ci penserò domani!!!!!!!!


L’emozione continua…. Buona settimana!

1 commento:

  1. Grande Pia concordo!!! Aggiungerei che si impara ad essere etoile solo partendo dalla fila passione sacrificio e cuore.....

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