Dopo una settimana di giustificata assenza eccoci di nuovo qui!
Avrei da raccontare per ore della magnificenza dell’esperienza
che abbiamo vissuto insieme al cast di Jesus Christ Superstar al Arena di
Verona, ed altrettante ore per raccontare dello spettacolo in se, (per la prima volta ho visto in Itala un spettacolo che farebbe invidia a Broadway) però vorrei parlarvi delle cose che ad una settimana di distanza sono
rimasti ancora impresse nella mia mente… le sensazione e ricordi che
probabilmente porterò con me per sempre. Ecco in ordine sparse i miei momenti …..
Le facce delle ragazze quando hanno visto il palco ed i
ballerini in prova e si sono resi conto che prima o poi sarebbe toccato a loro …..
da gassate a sgomentate in meno di trenta secondi!
Le prove in sala fatte con la stessa grinta ed espressione
che di solito tirano fuori solo durante gli spettacoli (non avranno più scampo
d’ora in poi!)
Vedere le ragazze ignorare la mia esistenza quando c’era il
coreografo e rapportarsi direttamente con lei, tutto quello che le abbiamo
sempre insegnato sul importanza di rispettare i ruoli dei registi e coreografi
è andato a buon segno. Tra il primo ed il secondo spettacolo hanno ascoltato senza
fiatare le correzioni dopodiché hanno spiegato i loro problemi ed insieme al
coreografo hanno trovato una soluzione capace di migliorare il loro rendimento.
Un vero lavoro da grandi, consapevoli!
Vedere i grandi protagonisti della serata rapportarsi con i
ragazzi in modo gentile e perdere tempo a fare ad ognuno una dedica personale.
Sentire Ted Neeley, dopo la prima dirmi che quando sono
arrivati in palco i bambini li sia riempito il cuore perché ‘era giusta così,
loro dovevano esserci’.
Avere i membri del cast venire a chiamare i ragazzi per
potere fare tutti insieme lo’ in bocca al lupo’ e poi vedere cast, tecnici e
regista uniti in cerchio nel retropalco mentre sulle gradinate 12,000 persone
aspettavano lo spettacolo.
Essere orgogliosa dell’assoluta disciplina dei ‘miei’, il
silenzio e l’ordine con la quale andavano a prendere gli oggetti di scena, come
hanno trovato al buio l’esatta posizione sulle gradinate alta dell’Arena senza
nessunissimo segno, come le più grandi hanno aiutato i più piccoli a scendere
velocemente dopo l’esibizione e come bastava un mio gesto per avere tutti divisi
nei gruppetti giusti senza bisogno di dire una parola….. queste cose non si
imparano in una giornata, si assimilano negli anni!
Capire che per quanto balli in Arena, non capisci niente del
mondo dello spettacolo se fai lo ‘scherzo’ di mandare i bambini in scena nel
momento sbagliato …. Tu piccolo/a allieva di una scuola qualsiasi non riesci a
vedere o a percepire la grandezza di ciò che ti circonda …… credi che tu
risulti più brava se qualcun’altra sbaglia …. Guardati intorno, impara dei
grandi artisti, loro sono arrivate dove sono perché hanno lavorato e lavorano
per il bene dello spettacolo, tu intriso di te stesso rimarrai da solo, a
Verona!
Portare le ragazze verso l’uscita per raggiunger le mamme ed
avere il pubblico che attendeva gli artisti per gli autografi applaudirle…. Impagabile!
Essere riuscita in quattro giorno a passare da ‘lei signora
stia li’ a ‘Pia, dove sei ho bisogno di te’ …. Niente male!
Vedere tutti andare a casa dopo quattordici ore filate di
lavoro con il sorriso stampati in faccia.
Un sentito ringraziamento al regista Massimo Romeo Piparo che ha dato a me ed alle mie allieva la possibilità di vivere questa meravigliosa avventura!


