Titolo: Keep calm and dance in the rain
Una
tragedia in atto unico
Regia: Pia Sheridan
Cast: CMT
L’azione si svolge nel
Veneto, ai giorni nostri.
Scena 1
Un mese fa
Pia: Ehi ragazzi, sai lo spettacolo che
stavamo guardando per proporre al chiostro quest’estate, beh, lo fanno a Padova
in febbraio. Una produzione professionale tra l’altro, ci sarebbe molto utile
vederlo fatto bene per capire se in effetti siamo all’altezza di fare una
versione amatoriale.
CMT: Ah si! Dai
andiamo! Non lo so..(ad libitum)
Pia: Guardate
io vorrei che ce ne andassimo perciò… portatemi i soldi che prenoto i
biglietti.
CMT: Va bene,
ok, ma i prezzi? Cosi tanto in platea, mmhh no, per me galleria etc (ad libitum)
Scena 2
Ieri sera
La platea di un teatro
qualsiasi, durante l’intervallo.
Pia: Ma
saranno amatoriali, dai.
CMT: No sono
professionisti
Pia: Ma
vengono pagati per recitare così? Non credo, vado a chiedere in biglietteria.
CMT: (dalla
galleria) Possiamo andare a mangiare la pizza o dobbiamo stare per il secondo
atto?
(In biglietteria)
Pia: Mi
scusa, posso chiedere…la compagnia è amatoriale o professionale?
Adetto: Professionale
…… (guardando con espressione incerta) No?
Pia: Non si
preoccupa, era solo una curiosità.
Adetto: Guarda che si definiscono uno dei più bravi
compagnia di musical sulla scena italiano.
Pia: Forse
non hanno mai visto gli Stage Entertainment, La Rancia o Peep Arrow …..
Dalla galleria
CMT: Oh no! Ricomincia….
Scena 3
Fuori dal teatro alla fine dello spettacolo
Pia: ..............................
CMT: ………………………..
Gianni: Sono dieci anni che ho smesso di fumare ma sta sera
credo che ricomincio………
FINE
Premesso, se io spendo trenta euro per andare a vedere un
spettacolo non pretendo un spettacolo da Broadway, anche se ci sarebbe da ribadire
che in galleria a Broadway o Londra ci si può anche andare per trenta euro.
Pero, e questo va scritto con il maiuscolo, PERO, non pretendo un spettacolo da
due soldi.
Non posso nemmeno usare confronti come
professionale/amatoriale e parrocchiale perché onestamente ho assistito a
spettacoli amatoriale che erano cento volte meglio di quello visto ieri sera e
ho applaudito attori in parrocchia che avevano un energia tripla del cast
professionale.
Recensione:
Il comunicato stampa ci dice che….
Il nuovo e sorprendente allestimento, per la regia “scattante”
di TOLGO I NOMI , avrà dunque tutto ciò che si può desiderare da un moderno
spettacolo musicale dai ritmi vorticosi ed in cui si alternano momenti di
profondo sentimento a forte originalità inventiva.
Certo che era molto sorprendente ….. ero sorpreso a sentire
tutte le canzoni presentato in stile ‘operetta’, una tecnica e resa vocale ben
lontana dal musical theatre. Ero sorpresa che avrebbe scelto di presentare un
spettacolo dove quasi tutti i numeri danzanti sono di tap, senza nessuno che
sapesse ballare il tap. (due shuffle, un cramp roll e quattro pullbacks non
sono un repertorio!) Ero ancora più sorpresa che in questi balletti di pseudo
tap la maggior parte del corpo di ballo indossavano scarpe senza claquettes. Ma
le sorprese non finiscono qui …… sorprendente come il regista ha gonfiato il
proprio ruolo (perché era anche attore nel cast) inserendo perfino sketch e
scenette degno dei spettacoli di varietà di una volta …. Ma perché? Sorprendentemente
tristi i protagonisti che del nobile arte delle recitazione, dei tempi teatrali
e del ballo sapevano poco pero compensavano con smorfie, contorsioni facciale,
e sorrisi fissati con il mastice credo…. Ma passiamo oltre…
Ritmi vorticolosi …. E qui ci siamo, dal inizio alla fine
era un lento vortice che ti risucchiava sempre più in basso … verso la fine
speravo che tagliasse qualche canzone per evitarli ancora imbarazzo.
Momenti di profondi sentimenti …. Qui la storia d’amore tra
i due protagonisti è stata quasi del tutto ignorata … si odiavano nella prima
scena e nella terza si amavano, nessuno approfondimento dei personaggi, nessun
lavoro di caratterizzazione semplice battute dette in modo esagerato che in me
suscitavano il profondo sentimento di volermene andare!
Forte originalità inventiva ….. purtroppo i pochi momenti
simpatici sono state poi ripetuti alla nausea fino a che ti stavano antipatici.
Un tic nervoso, che ci stava in una scena e stata portato avanti fino a
diventare una specie di crisi epilettica! Le corografie erano molto originali,
anzi cosi originale che ad un certo punto sembravano perfino di appartenere ad
un altro spettacolo, a me è venuta in mente Mary Poppins!
Però ecco il gran finale. Era assolutamente SORPRENDENTE,
ORIGINALE E SCATTANTE scegliere di fare un spettacolo dove il momento di
massimo impatto è quando comincia a piovere senza farla piovere. Una proiezione
di una pozzanghere era il top! C’è la fanno le scuole, le parrocchie e gli
amatoriali, un po’di dignità anche tu! Noi
siamo scattate fuori del teatro a gambe levate.
Complimenti alla regia, anche perché oggi ho approfondito e
questa ‘compagnia’ fa 130 repliche all'anno, il regista probabilmente
riuscirebbe a vendere anche sua nonna. Il cast proviene quasi del tutto da un ‘accademia
di musical’ del Emilia-Romagna, questo almeno spiega la ‘scolasticità’ della
messa in scena. Sappiamo di non mandare
nessuno li a studiare!
Non faccio nomi perché sono una signora e comunque qualsiasi
pubblicità buona o cattiva che sia è sempre pubblicità e questi signori non ne
meritano proprio.
Passo e chiudo!

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