Che cosa stavamo dicendo?.....
Beh, non importa, eccoci qui di nuovo. Comincio il terzo
anno di blog, e se devo essere onesto ho un po’ il ‘blocco del scrittore’.
Insomma non posso ripetere per la terza volta com’è andata la prima settimana
di scuola e come ci siamo divertito alla cena e tantomeno posso pubblicare un
altro video della trasferta a Borgomanero senza diventare assolutamente noiosa.
E allora, che si fa?
Silenzio in sala …perfetto, vabbè provo a partire e poi
vedremo il da farsi.
Quest’estate al chiostro, durante la stagione estivo, è
successa una cosa strana. Un sogno, piccolissimo, neanche un vero sogno, più un
aspirazione di sette anni fa ormai accantonato al improvviso si è avverato.
Questo ‘piccolo miracolo’ mi ha fatto riflettere, allora condivido:
Sette anni fa la compagnia ha approdato per la prima volta
ai cortili, io seguivo come appassionata un'altra compagnia amatoriale, una
compagnia storica nel panorama Veronese. Vedevo in loro un vero lavoro di
squadra; biglietteria, bar, montaggio, smontaggio tutto fatto da un team di
amici, mariti, moglie e figli che sembravano tutti felice di ‘esserci’.
Perfetto, disse tra me e me, si vede che funziona così, una volta che arrivi a
fare i cortili tutti si entusiasmano e fanno di tutto per partecipare!
Benissimo.
Dopo quattro anni mi ritrovai a guidare il camion, caricare,
scaricare, montare, smontare, fare bar nel intervallo e fare regia nel
frattempo! I ragazzi facevano a turno a montare e smontare ma sempre più
malvolentieri, alcuni genitori storici davano una mano quando potevano ma di
squadra felici neanche l’ombra. Il momento peggiore dev’essere stato senz’altro
una mattina alle quattro che mi trovai da sola con il camion al parcheggio di
Verona Nord ad aspettare uno a cui dovevo restituire materiale audio/luci …. Insomma
che cosa avevo sbagliato? Perché dall’altra compagnia era tutta una festa e da
noi era un peso? Ammetto che ho provato una ‘non molto sana invidia’ per l’atra
compagnia e ammetto anche che ho rinfacciato più volte i miei di non essere ‘come
loro’.
Poi quest’anno al improvviso mi guardai attorno. Al bar c’erano
le ragazzine della scuola che facevano a gara per esserci ogni sera, in
biglietteria amici storici del gruppo e morosi, i nostri affezionati
macchinisti montano e smontano, alla sera ci si ferma a chiacchierare tutti una
mezz’oretta o si va a mangiare qualcosa insieme…
Perché?
Tempo…ci voleva solamente del tempo. Il tempo per far
crescere i miei ragazzi, per farli fidanzare e sposare in modo che avessero
anche loro mariti e moglie per dare una mano, tempo per le ragazzine delle
scuola a capire che fare parte della compagnia e una cosa ‘fichissima’ e se
farne parte intanto vuol dire essere al bar che ben venga, tempo per i genitori
di capire che la compagnia non è l’avventura di un estate ma che fa parte della
vita dei figli …..
Bisognava solo saper aspettare, lavorare sodo e aspettare
che il tempo forse ‘giusto’…..
Allora il mio augurio a tutti gli allievi per questo nuovo
anno di lavoro è; non avere fretta di
bruciare le tappe, lavorate sempre perché niente ti sarà mai regalata, quando credete
che niente cambierà per il meglio il meglio sta per accadere ma solo perché voi
ci avete creduto e, se ci mettete sette anni per farlo succedere, pazienza!
Buon anno scolastico a tutti
“Non puoi
semplicemente sederti ed aspettare che le persone ti diano il sogno dorato;
devi uscire e fare in modo che ti accada.” (Diana Ross)

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