Che dire – beh, intanto per fortuna il 2016 è un anno
bisestile, così almeno ho quello giorno “29” in più! Se ci arrivo indenne fino
a fine mese tutto il resto del anno sarà una passeggiata!
Allora le ultime due settimane in pillole:
In su.
ü Siamo passati in finale al concorso Professione
Musical con tre brani.
ü
Abbiamo fatto due spettacoli esauriti a Camploy.
ü
Due ingaggi estivi confermati
ü
Un nuovo ingaggio in aprile in fase di
trattative.
ü
Andata e tornata a Londra in meno di
ventiquattrore.
ü
Biglietti per Glenn Close presi.

In giù
û Immettere i codici fiscale di 24 persone quattro volte ciascuno senza opzione copia/incolla per partecipazione concorso.
û Dover mandare via il pubblico dal teatro perché non c’era più libero nemmeno un scalino.
û La quantità di carte e cartaccia che bisogna presentare per fare parte del Teatro nei Cortile. Qualcuno dovrebbe fare un corso accelerato di ‘salviamo la foresta Amazonica’.
û Andare e tornare da Londra in ventiquattrore senza concludere niente.
û Sentirmi ‘offesa’ come Italiana da una persona Inglese. L’essere nata là non è automaticamente sinonimo di cultura maggiore e certe ‘arroganze’ non ci stanno.
û Sapere che siamo solo al 14 febbraio e la seconda quindicina saranno più toste dalle prime e già non ho più fiato!
û Il raffreddore che la compagnia sta allegramente passando in giro è toccato ora a me.
E più o meno ci siamo!
Vorrei cambiare argomento per trenta secondi. Come di
consueto la settimana scorsa è stata ‘Sanremese’.
Se non erro, è un concorso canoro. Ammetto che non lo seguo
ma comunque non ci si può fare a meno di vedere, attraverso i social, i
commenti etc. Ogni anno Sanremo, sembra vivere non sulla scia delle canzone ma
sulla scia delle polemiche che crescono attorno al kermesse. La farfalla di
Belen, le cifre esorbitante che percepiscono i presentatori, il plagio, le
aspirante suicidi…. Alle fine non si parla d’altro, poi annunciano un vincitore
e per un anno tutto si placa. Quest’anno gli stessi cantanti ci hanno regalati
la polemica. Poverini, avranno capito anche loro che se non fano qualcosa d’altro
fuori che cantare nessuna li prenderà in considerazione! Allora ecco che spunta
“l’arcobaleno”….. E come sempre tutto diventa un campo di battaglio politico.
‘Chi ha l’arcobaleno
non potrà vincere….. chi non ha l’arcobaleno diventa immediatamente ‘persona
non grata’ e subisce una campagna mediatica contro mica da scherzo… chi se l’ha
fatta prestare…chi se l’ha fatta rubare…Mamma Rai deve mostrarsi schierata da
una parte….Il presentatore anche….
Ma porca la miseria è una gara di canzone!!!! Intanto ventisei
bambini sono bruciate vive o annegato e a Taiwan un terremoto ha devastata il paese. Possiamo trovarci delle
priorità per piacere. Non importa quante arcobaleni sventoleranno, i cantanti,
resteranno sempre e comunque cantanti e i politici resteranno politici. Per
ogni cose c’è un luogo e chi vuole vincere una battaglia non lo fa ‘mettendoci
il cuore’, lo fa con delle tattiche studiate.
Vorrei che il pubblico da casa, facesse il pubblico da casa.
Che i cantanti cantassero.
Che i politici si mettono a servire il popolo
Che noi tutti facessimo i cavoli nostri
E che chi vuole, come Don Chisciotte, intraprendere una
causa persa scegliesse bene di aiutare coloro che non possono aiutarsi da soli.
Passo e chiudo… col <3 visto che oggi e S. Valentino!

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