Che saggio sia!
Premesso che questo non sarà un resoconto dello spettacolo,
lo spettacolo lo vedrò per la prima volta in video …. Quando un spettacolo è
nuovo io passo il tempo a seguire il copione per dare gli attacchi microfonici
e luci al momento giusto e fare partire le basi, vedo a sprazzi quello che
succede in palco e spesso alzo lo sguardo solo quando sento una pausa troppa
lunga … magari un intoppo. Percepisco dal pubblico l’andamento generale, se ridono
nei momenti giusti, se scatta un applauso allora capisco se siamo sulla giusta
strada. Mi era sembrata giovedì che tutti si divertissero, in regia un po’
meno, due microfoni spenti in palco ci hanno resa la vita difficile!
Comunque vorrei commentare e recensire quello che ho visto
nel backstage. Quest’anno ho piazzato una telecamere nel retropalco e sono
rimasta stupefatta. E vero, durante l’anno mi sono scontrata più volte con i
ragazzi pretendendo una discipline ferrea proprio sul comportamento fuori dal
palco ma come sono contenta di aver insistito. Ho guardato due ore di filmate,
ragazzine dai 9 ai 13 anni che retropalco sono state nel silenzio più totale,
anzi si sono permessi di zittire loro compagni che magari alzavano un tono il
sussurro.
L’unica cosa che ho visto sempre erano i sorrisi …alle volte
tremolanti per l’emozione di dovere entrare in scena....alle volte rilassati in
uscite per una scena ben riuscita. Ho visto i cambi costumi nel spogliatoio,
bambini che si aiutavano a vicenda ma sempre con calma e in modo corretto,
ragazzine dietro le quinte che seguivano l’azione scenico e commentavano con il
pollice in su un applauso arrivata dalla platea. Un abbraccio per infondere
coraggio a chi era tesa, tutti pronti per dare il loro contributo allo
spettacolo, non come soliste ma come parte di una grande gruppo. E capitata
anche a qualcuno che per tutto l’anno non ha mai sbagliata balletto di
dimenticare i passi, le lacrime erano giustificate, ma c’era subito qualcuno
pronta a consolare, senza bisogna di dire niente, è bastata prenderla tra le
braccia per farla capire che non era una tragedia, capita, a sette anni non si
può pretendere.
Io credo che le ragazze impegnate negli cambi scena non
hanno mai dovuto richiamare al ordine nessuno, li ho visti in video tranquilli
dietro i panelli … tutti hanno lavorato sostenendosi l’un l’atro con il massimo
rispetto per il lavoro altrui. Gli applausi finali, meritatissimi, erano anche per questo, non
si vede dalla platea ma lo si percepisce da come arrivano in palco gli attori.
Se devo essere orgogliosa, sentimento che non mi sta molto a
pennello (si può sempre migliorare) allora sarebbe comunque di questa cosa, di
avere creato nel corso del anno un gruppo di trentacinque bambini che sono
assolutamente autosufficiente dietro le quinte, che sono educati, rispettosi e
di riflesso bravissimi in scena (perché concentrati) …. Se questi ragazzini
sono il futuro della Cmt …allora siamo messi bene!
Adesso tocca alla compagnia ...... avanti a tutto sprint!

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