Quest’anno siamo state chiesti a fare partire un progetto
musical in inglese ad una scuola superiore.
Sembrava molto interessante come proposta e ci siamo
tuffati con entusiasmo.
Al inizio settembre preparo spartiti, basi, e testo in
inglese per fare una mini audizione alla scuola, anche se il corso partirebbe a
gennaio abbiamo pensato che fare un casting e distribuire copione etc
faciliterebbe il lavoro di preparazione dando a tutti tempo per memorizzare
bene il copione in inglese.
Intorno al 20 ottobre ci presentiamo per fare il provino,
nella mia testa immaginai una scena tipo ‘Glee’, tanti studenti liceali che si
divertono a fare musical ….. appunto! Si presentano in cinque, due per fare il
provino e tre solo per guardare …. Tra l’altro le ‘due’ non hanno potuto
prepararsi perciò ci hanno cantato in qualche modo qualcosa e poi se ne sono
andate…. Molto bene!
Gli insegnanti di inglese si sono dati da fare e viene
fissata un'altra audizione il 18 novembre, questa volta si sono iscritti in 25,
già meglio. Puntualmente ci presentiamo, montiamo l’impianto audio e
attendiamo. Pian piano l’aula magna si riempia, bene! Spiego velocemente la
trama del musical, ‘Grease’, per chi non lo sapesse, chiedo se hanno già deciso
per quale ruoli vogliono fare il provino, noto che davanti a me le faccia sono
un pochino ‘vuote’ ma mi dico che è l’agitazione. Chiamiamo le prime quattro:
-
“Bene, allora quale canzone ci cantate”?
-
“In che senso, noi non abbiamo preparato niente,
le prof dicevano che potevamo cantare qualsiasi cosa”
Sento dalla platea mormori di
consensi
-
“Ok, no problem…allora che cosa ci cantate”?
-
“Non sappiamo nessuna canzone, veramente siamo
venuti solo a vedere”
Sento dalla platea mormori di
consensi, comincio ad irritarmi dentro, fuori sorrido ancora (ho studiato
recitazione una vita) A vedere cosa poi? Io e Anita che balliamo e cantiamo Greased Lightning, ma dai non prendetemi per idiota....
-
“Nessuno ha preparata la canzone”?
Un vocina timida
-
“Io ho imparata quella di Rizzo, se volete”
Aha – tombola, se una ragazza
si è preparata vuol dire che il materiale è stato distribuito, il problema
allora sta altrove!
Una voce anonima:
-
“Magari potete tornare un'altra volta, quando ci
siamo preparati”
L’irritazione comincia a fuoruscire come lava da un
vulcano ….. sempre sorridente ma a denti stretti.
-
“Magari anche no visto che è già la seconda
volta e ho altri impegni nella vita”
Chi la dura la vince
Chiediamo gentilmente che si siedono in fila così li
diamo un numero sul elenco…perfetto ….
-
“Adesso vi alzate una ad una a cantarmi ‘Tanti
Auguri a te stessa” senza musica, lo sapete le parole”?
Quando sono irritata vado sul
sarcastico!
Comunque alla fine c’è la facciamo, dopo la canzone li
mandiamo fuori a preparare una breve presentazione in inglese. Quando rientrano
uno ad uno sono già meno spavaldi e più spaventati …. Senza il sostegno del
gruppo la loro fragilità ci inonda come una tsunami di incertezze.
Io ho passato due giorni a cercare tramite i social
network tutti i partecipanti, ho guardato le foto e loro interessi per cercare
di assegnare ruoli che potrebbero starli bene, dove potrebbero esprimersi in un
contesto a loro ‘comodo’, questo fa parte del impegno che ho preso accettando il
progetto. Mi chiedo se loro metteranno tanto impegno a realizzare il musical …..
Ottimisticamente ho dei dubbi!
Considerazioni:
- Il novanta per cento dei ragazzi sono irriconoscibili l’un l’altro, usano le stesse pettinature, abbigliamento, trucco e modo di dialogare ….. perché?
- Hanno paura/vergona di staccarsi dal gruppo. Perché?
- Sembrano vergognarsi di talenti o capacità extra scolastiche, perché?
- Sembrano non capire che nel mondo ‘fuori della scuola’, dove alcuni approderanno tra pochi mesi nessuno verrà a cercarti a casa per incentivarti a ‘fare’, dovresti essere tu in prima persona a proporti con entusiasmo ad un prospettivo datore di lavoro… capisco, io sono nessuno, un progetto scolastico che al massimo ti darà qualche credito scolastico in più …. Ma nella vita non si sa mai chi incontri…potevo essere la persona più importante per il loro future e posso assicurarli che non mi avrebbero fatto un impressione favorevole….
- Avrei voluto vedere alcune delle ‘mie allieve’ nel medesimo situazione per poi prenderli a calci nel didietro se si fossero afflosciate cosi!!!!
Se il progetto parte prevedo un duro lavoro ….. mi rendo
conto che le ragazzine che studiano da noi imparano da piccole che ‘sporgersi’
non vuol dire cadere ma vuol dire ‘vedere più lontano’ …… qui dovremo cominciare
da zero insegnano prima di tutto che le finestre possono aprirsi ….. va bene…
Che la sfida abbia inizio!



