domenica 25 ottobre 2015

tradizioni tramandati....

Il blog di oggi sarà breve … una sola piccola riflessione.

“Non capisci una tradizione, se non la vedi in relazione alle altre.”
                                                                                                                                                               JOHN ROGER SEARLE 


Mi sono reso conto che quello che uno costruisce in vent’anni di lavoro lascia un’impronta che è difficilmente trasferibile!

Avendo preso in mano anche un'altra scuola in provincia è quasi impossibile non mettere certe cose al ‘confronto’… subito non capivo perché ciò che funzionava in modo automatico da una parte non sembrava trovare consensi dall’altra. Mi ci è voluto un mese ma alla fine forse ho capito, sarà un po’ come l’evoluzione della specie, certi modi e usi vanno trasmessi da generazione a generazione finchè entrano a fare parte del modo di vivere e vedere.

A Verona è del tutto normale vedere bambine di sei anni fare danza, poi fare una pausa di un ora per poi fare una lezione di recitazione. Un spogliatoio pieno di ragazze sdraiate su i divani o a terra  a studiare, circondate da libri da scuole.... ma forse quel che è normale per noi !!!

Ero convinto che sarebbe bastata essere me stessa e fare ciò che ho sempre fatto, invece quando si comincia da capo bisogna andare 'a capo'… pian piano bisogna plasmare, cambiare e insegnare il tuo modo di essere…non basterà un mese e forse neanche venti settimana per ripercorrere vent’anni di tradizione ma c’è la faremo …..

Comunque in venti anni l’impronta che ho tramandato non è niente male… al confronto!!

Settimana prossima sono a Londra allora buona settimana x 2!!!!



domenica 18 ottobre 2015

Teatro che passione!

"La qualità della vita di un uomo è in diretta proporzione al suo impegno ad eccellere, indipendentemente dall'attività da lui scelta." 
(Vincent Lombardi) 

Il blog di questa settimina è un elogio ad una persona che la ‘passione per il teatro’ c’è l’ha sul serio!

Sabato sera siamo tornati per la quarta volta a Vicenza, al Teatrino della Bertesina. L’accoglienza è sempre impeccabile, il teatro pulitissimo, ordinato e soprattutto ‘funzionante’. Il direttore artistico ci apre poi corre a casa a preparare un pranzo caldo per i miei macchinisti e tecnici, arriva con una pentola di pasta fatta in casa, calda e profumata, posate vere, pane, acqua e una bottiglia di buon vino…la pausa pranzo diventa un momento di meritato rilassamento.

Durante il nostro allestimento ogni tanto metto la testa fuori dalla porte e vedo che lui sta lavorando nel atrio del teatro. Passa tutto il pomeriggio a montare e illuminare una grandissima vela bianca, a sistemare un impianto audio e luci colorati, fiori e piante per abbellire e ricevere il pubblico. La biglietteria è perfetto, tavoli bianchi e oro, locandine in fila appese dal soffitto. In platea vengono incollati banconote ‘finti’ in modo random per ingannare e scherzare con il pubblico. Tutto viene curato con amore e cura, nessun fretta, nessun senso di dovere ma semplice piacere nel fare.

Parlandoci insieme, scopri che per noi aveva scelta le luci colorati e la musica perché esprimevano la grande energia che trasmettiamo sempre al pubblico, per un'altra compagnia aveva inventata una grande scatola a sorpresa in platea, al inizio della stagione teatrale una filastrocca che incorporava i nomi di tutte le rappresentazione in cartellone e anche una maglietta con il codice QR che letto dal cellulare dava il titolo dello spettacolo!

Pensandoci bene io mi ricordo che quando avevamo fatto Aida, davanti al teatro c’era una piramide, con Shrek lo stesso direttore si era tinta i capelli di verde per ricevere il pubblico!

Mi chiedo quanta passione c’è dietro questa inventiva…lo so quanto tempo ci vuole a pensare, preparare ed eseguire. Stagione dopo stagione, ogni settimana una nuova tema ….. io mi considero ossessiva/compulsiva per quanto riguardano dettagli etc ma so che mi sarei già stancata e so di certo che non sarei sempre così felice e gentile!

In camerino in pane a salame casalinga per sfamare i ragazzi e dopo un fiore per ogni ragazza …. Un vero gentiluomo.

Ieri sera il teatro era esaurito in ogni posto e anche in ogni non posto, l gente era tutta felice e contenta a fine serata, per fortuna! Ieri la sua passione ha avuto il giusto ricompenso ma si sa che non sempre sarà così, purtroppo. Però finchè possiamo gioiamo insieme, alla volte veramente “tutto bene quel che finisce bene” …

Buona settimana!


domenica 4 ottobre 2015

If they can't do it then teach them!

If they can’t do it then teach them !

Questa frase l’ho sentito più volte nei mie giri estivi oltre oceano e mi sembra un buon punto di partenza per il blog.

Noi abbiamo una scuola di musical theatre, in questa scuola diamo il benvenuto a chiunque vuole imparare. Non facciamo i provini per accedere, non bisogno essere talentuosi, non devi essere raccomandati, devi avere una passione, voglia di mettersi in gioco e tanta voglia di studiare.

Il corpo umano può essere educato alla co ordinazione, può diventare più flessibile, con pazienza e esercizi i tendini possono diventare più elastici per permetterci si spiccare un bel salto, possiamo imparare a fare le pirouette, a stare in equilibro sulle punte e a battere ritmi diversi con le scarpe di tap. Possiamo tutti danzare, che non vuol dire diventare un danzatore.

L’orecchio umano può essere educato a sentire i suoni, la voce può essere educato a cantare intonando le note musicali. Con esercizi e pazienza possiamo migliorare la nostra estensione vocale. Possiamo tutti cantare, che non vuol dire diventare un cantante.

La timidezza si vince imparando a parlare da sola davanti ad un pubblico, la mente si educa a memorizzare battute, si imparano la differenze tra vocali aperti e chiusi, con esercizi e pazienza possiamo togliere i piccoli difetti di pronuncia. Possiamo tutti recitare che non vuol dire diventare un attore.

E quando abbiamo imparate a ballare e cantare e recitare possiamo amare il musical, possiamo capirlo e appassionarci. Alcuni possono anche andare avanti a studiare ad alti livelli, possono diventare performer professionali... ma chiunque esce dalla mia scuola deve aver imparata almeno la gioa e la passione per i musical.

Intanto, il coro dei bambini che cantano da tre lezione sarà anche stonata, chi ha fatto danza da due settimane non è molto co ordinata e chi frequenta recitazione da ieri fatica a farsi sentire ma a me non importa…io sono un insegnante e “se non ci riescono, io li insegnerò”. 
Ed il bello è, che so anche che riuscirò … ho una compagnia di musical che ne è la prova vivente!

Un insegnante non passa la lezione a guardarsi nello specchio, non urla cinq sei sett ott per farsi sembrare forte, non mette in prima fila sempre le più brave per convincersi che sta facendo un buon lavoro, un insegnante 'insegna'.....





Sempre stando in tema, il video della settimana mostra i piccoli passi del gruppo canto adolescenti. Quest’anno studiamo le musiche di Andrew Lloyd Webber e come inizio cominciamo dai ‘inizi’ del compositore. Dal musical ‘Joseph and the amazing technicolour dreamcoat’ – Any dream will do … credo che abbiano azzecate una consonante finale sul 40... con l’accento inglese ‘Veronese’... ma pian piano impareranno…intanto sorridono!!!!!! 

Buona settimana!