Finalmente anche in Italia è uscita il film di Les Misérables, e noi, da bravi 'musical theatre dipendenti' eravamo presenti alla prima. Da buon inglese stereotipata, ho cominciato a rompere dieci giorni prima per prenotare i posti, raccogliere soldi e organizzare il gruppo, avevo paura di non trovare i trentadue posti che ci servivano disponibile.... ma quando mai!!!! Siamo a Verona, il cinema non sa quando aprirà le prenotazioni, non puoi prenotare più di 9 posti, non puoi pagare con carte di credito, non sanno se vale lo sconto, per carità te lo dicono sempre in modo gentile e simpatico ma..... ma poi in fondo hanno ragione, tanto perchè preoccuparsi di prenotare, il cinema è mezzo vuoto ... ma questo argomento lo tengo per un altra volta.
Il film è un autentico capolavoro, il solo fatto che hanno registrato il canto dal vivo durante le riprese ha rivoluzionato per sempre il modo di lavorare i film musicali. Le persone mi chiedono un giudizio qualificato ma onestamente, quando al peggio era 'eccellente' e da li saliva, c'è poco da dire! Rimane il gusto personale, le preferenze per un attore piuttosto di un altro, niente di più.
Sono rimasta colpita invece dalle differenze enorme che c'è tra 'stage and screen'.I momenti più spettacolare della rappresentazione teatrale spesso rendevano meno sullo schermo, mentre i primi piani cinematografici ti permettevano di condividere emozioni ed espressioni che non possono superare un proscenio.
Con lo stesso ragionamento anche gli attori hanno avuto un bel da farsi! Hugh Jackman, un strepitoso Jean Valjean, ha studiato per mesi con un logopedista per riuscire a cantare anche le note più acute senza spalancare troppa la bocca, perché le tonsille in primo piano non aggiungevano nulla al personaggio! Ho sempre pensato che quando realizzavano un musical al cinema non era molto giustificato scartare coloro che hanno studiato e lavorati una vita per diventare 'musical theatre performers' a favore di attori hollywoodiani famosi ma, mi ritrovo a mangiarmi le parole!
Chi è abituata a lavorare davanti alla macchina da presa sa calibrare le espressioni in modo giusto, un gesto minimo viene amplificato cento volte, un tremolio sembra un terremoto! Credo che Samantha Barks (Eponine), ha faticata un pochino in questo senso. Nulla togliere la voce magnifica e presenza scenica ma, alle volte vedevo proprio lo sforzo di spingere verso la seconda galleria e per me questo ha tolto un po del pathos al personaggio. Al contrario i Thérdardiers (Helen Bonham Carter e Sacha Baron Cohen), sono personaggio esageratamente teatrali e forse sono più facile da interpretare sul palco.
Una regia molto intuitivo, il smistamento dell ordine delle canzone rispetto al musical era assolutamente indovinato, non avendo problemi di cambi scena tutta si può! Le riprese dal alto della barricata lasciavano impresse l'impossibilità della situazione, al teatro devi solo intuire, ma la canzone 'Drink with me' al mio avviso al teatro è tutt'altra cosa. Do you hear the people sing, ha trovato nel film la magnificenza che merita mentre One day more, ha perso tantissimo. I continui primi piani che si susseguono mentre cantano i protagonisti tolgono completamente la forza di insieme che è il fulcro del brano, per me!
Ho trovato tanti piccoli momenti presi pari pari dal musical teatrali, segno, da parte del regista, di gran rispetto per chi ha 'già dato' a livello creativo e di umiltà e consapevolezza nel non cambiare per forza una cosa se è già perfetta. Poi ci sono dei tocchi personali registiche, il mio preferito e il momento che Javert (Russell Crowe), si toglia la medaglia al valore e lo spilla a Gavroche, morte (Daniel Huttlestone), in quel piccolo gesto Javert diventa un uomo giusto e non più giustiziere, che classe!! Russell Crowe non mi ha fatto impazzire, ma ha da cantare Stars, uno delle mie canzone preferite da sempre, per me ci vuole voce vera per cantarla e non perdono l'effetto grattugia di Crowe, ma capisco anche che, come antagonista di Jackman non potevano mica scegliere Kurt, da Glee!! Anne Hathaway è riuscita in quindici minuti a essere licenziata, perdersi i capelli, diventare prostituta, essere stuprata, farsi estrarre i denti senza anestesia, dare nuova vita ad una canzone fatta e strafatta e fare emozionare veramente, avere le visioni, morire e risuscitare come fantasma - tanto impegno va premiato!
Resoconto: i primi venti minuti dal film valgono il prezzo del biglietto, i restanti novantadue minuti sono un regalo, andrò sicuramente a rivederlo, quando esce comprerò il dvd, in macchina ascolterò sempre il cd del concerto del 2005, Lea Salogna ha una voce che ti tocca l'anima e Philip Quast canta Stars, che mi viene da piangere. Spero che Anne Hathaway e Hugh Jackman vincono i più che meritate oscar, anche per chi ha fatta l'adattamento cinematografico un oscar non starebbe male!
A tutti i giornalisti italiani che criticano il film, come pesante, con musiche poche orecchiabile, lunga e lagnosa non do retta perché so che quasi certamente non sanno cos'è 'un musical', al massimo avranno visto un 'opera popolare', e gli aggiungo alla mia liste di 'motivi per non restare a Verona'. Ovviamente in cima all'altra liste, 'motivi per restare', ci sono i nomi delle trentadue persone che dividono con me la passione per 'Les Misèrables'!!!
se volete qui c'è One day More: http://www.rickey.org/les-miserables-one-day-more-official-video/
buona settimana a tutti
Ho letto per caso questa recensione e concordo in tutto. Mi piacciono i musical ma credo che questo sia sopra tutti i musical(parlo da appassionata).Credo di aver consumato il DVD del 25° ma vorrei ance un Cd da ascoltare in macchina.
RispondiEliminaHo trovato un cd del 1990 della compagnia di Broadway ma non mi piace tantissimo.
Potrei sapere qual'è quello di cui parla con Lea Salonga, magari riesco a trovarlo in qualche sito.
Grazie tantissimo.
marta