domenica 24 febbraio 2013

Presenza scenica, personalità e il pubblico in sala.

Domenica scorsa, per la prima volta in tanti anni, sono tornata a bazzicare l’ambiente delle ‘Rassegna di danza’.  Avendo una scuola di musical è difficoltosa partecipare a rassegne; bambini e ragazzi che cantano dal vivo, con basi amplificati, hanno bisogno di un minimo di supporto tecnico e per gli organizzatori diventa problematica allestire microfoni etc per un gruppo soltanto.  Si, lo so! Potrei portare un pezzo ballato, ma sono anni che mi convinco che, pure essendo bravi come ‘triple threats’, nelle materie singole non abbiamo un livello tale da meritare un uscita in pubblico! (convinzione ampiamente impugnabile dopo il confronto domenica pomeriggio)   Poi, se lo diciamo tutto, io ho una grossa avversione per questo genere di manifestazione!! Comunque, con gli anni i miei brutti ricordi si sono un po’ annebbiate,  avevo intuito che alcune delle ragazze ci tenevano a ballare un po’ di più, l’insegnante di jazz, e brava e non soffre delle mie stessa allergia e allora ….. pronti !
Appena varco l’ingresso artisti, tutti i motivi per la quale me ne ero andata anni fa si svegliano da un decennio di ibernazione e  cominciano a prendermi a pugni!   Un oceano di costumi colorati e chignon ovunque,  isolotti di mini ballerini, accompagnati da insegnanti, quasi tutti che cercano nello spazio ristretto di un atrio a ripassare i balletti, “cinq, sei, sette, otto  - Marika, sta un centimetro più a destra”. Aiutoooooo… mi giro velocemente e punto verso la platea, almeno lì sarà meno caotica. Non c’è posto da sedersi e allora mi accomodo sul pavimento, dove alla fine di ogni esibizione vengo calpestata dalla gente che entra  ed esce, tutte le ragazzine mi chiedono scusa, gli adulti invece no, chissà…. Durante i balletti c’è il ‘tifo’ per la propria scuola, rigorosamente non si tifano le altre scuole, ad eccezione per le scuole che hanno ballerine giovanissimi che, per fortuna vengono ‘tifati’ da tutti …. Ma perché si deve fare il tifo???? Da quale teatro nel mondo è partita questa moda orribile? Quando balla Roberto Bolle, la platea rimane in un silenzio quasi religioso, a meravigliarsi dalla sua bravura, per poi scoppiare in un applauso scrosciante alla fine in segno di approvazione. Mica ha bisogno di qualcuna che grida ‘Vai, Roby!’ a metà per riuscire a fare un bel tours-en-l’air…
Eccola!! Ho scoperta perché si tifa….mentre il Roberto nazionale tiene alta l’attenzione del  pubblico la  platea di domenica viene mandata a nanne, poi, colta da rimorsi cerca di tenersi sveglia urlando e UuUuUoando!!  Ma ragazzi, un po’ di energia, un po’ di personalità…insegnanti, smettete di preoccuparvi se Marika e fuori riga di un centimetro e cominciate ad infondere in Marika la voglia di ‘dare’.  Quando sali in palcoscenico sei tu che devi dare qualcosa al pubblico che ha ‘ipoteticamente’ pagato un biglietto di ingresso. Domenica mi sentivo molto ‘Alice nelle paese delle meraviglie’, gli artisti pretendevano dalla platea, la platea faceva spettacolo, il retropalco era tutto un spettacolo, ma di spettacolo vero ce n’era poco. Non metto in discussione, tecnica, coreografie o talento, non mi permetterei, ma di teatralità,  passione per la danza e il sapere stare in scena……parliamone!
La presenza scenica non si insegna? Allora io sono gran fortunata perché dalle mie parte ho trovato tutte persone naturalmente dotate….
A scuola lunedì un allieva nuova mi fa l’osservazione che, seconda lei, l’insegnante poteva fare una coreografia più semplice che permettesse  anche ai principianti di partecipare… Ah no cara, affinché ci sono io, alla mia scuola il palcoscenico rimane un punto di arrivo …. Ci arrivi al saggio dopo un anno di studio, alle rassegne e concorsi quando meriti,  in compagnia  amatoriale quando sei brava e, a livello professionale forse mai …. Il palcoscenico è di tutti ma va trattato con il dovuto rispetto :  Per dare spettacolo ballando, basta approdare in discoteca e buttarsi in pista - per fare spettacolo danzando, ci vuole qualcosa in più.  

a proposito di energia, personalità e presenza scenica eccovi tre bambini eccezionali 

Buona settimana!


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