domenica 24 marzo 2013

CMT on the road


Diario di bordo 
Ore 7.00 –Suona la sveglia, c’è il sole, non dovremmo fare il carico/scarico sotto la pioggia, bene!
Ore 9.00arriva il camion, il materiale ’ luci’ è già a bordo, in fondo al cassone per ottimizzare lo spazio, bene!  Se provano a scendere lo scivolo per arrivare al magazzino si ribalterà tutto, no bene! Unica soluzione, portare tutto il nostro carico su a mano, pessimo!!!! Alla decima salita i glutei si sono svegliati, alla ventesima gridano vendetta, ad un certo punto io e Irina ci troviamo perpendicolare allo scivolo con in bilico un baule di cavi che non vuole più salire, se molliamo sarà la fine, schiacciate sotto un chilometro di cavo, che morte ingloriosa!!!!
Ore 10.00 – si parte, io con Antonio e Marco che sono i miei fidati tecnici.  Viaggiare con due tecnici è come andare in un paese dove non parli la lingua …. riverberi REV-X ad alta risoluzione, Mixing Bus a 96kHz, impedenza, coni da 15 e DSP sono soli frammenti della conversazione  ….. dsp??? deve essere una cosa veramente affascinante  vista che domina la chiacchierata  credo di proporre a Gucci una borsa ‘modello dsp’, così anche io potrei entusiasmarmi insieme a loro… ‘dsp per tutti’!
Ore 13.00 arriviamo in perfetto orario, panino al volo e al lavoro. Ognuno ha i propri problemi da risolvere e si lavora sodo.
Ore 16.30 – arrivano gli rinforzi. Con tutto il cast alla sistemazioni oggetti e costumi sembra che regna il caos, l’organizzatrice preoccupata tenta un: “Ma per le 21.00 sarà tutto pronto?” Per fortuna esce prima del MOMENTO QUANDO TUTTO VA STORTO….. Il teatro non era tra i più moderni e nel sistema di scarrucolamento  c’era qualche problema. L’americana (che non era americana bensì trave di ferro) con i fari non si alzava; sei uomini che pendolavano dalle corde come campane non riuscivano a sollevarla più di un metro! Il responsabile del teatro ci informa che non si alza perché i cavi dei fari pesano, Antonio per tutta risposta si mette sotto l’americana e l’alza a mani nudi, il caro responsabile ribatte che sua sistema e perfetta e per quel che riguarda lui i fari possono rimanere a terra …. Ho imparato delle paroline nuove che probabilmente userò più di ‘dsp’!!!! Perdiamo un ora secca prima di riuscire a risolvere il problema ma il continuo scricchiolamento delle corde tese sopra il palco era a dire poca, inquietante!!
Ore 18.00sound check e prove posizioni.
Ore 19.00 – il cast cena con pizza e allegria, noi facciamo i puntamenti, la scala ovviamente e troppa corta di un metro e il teatro non ha niente in dotazione. Montiamo la scale sopra due flight case, in quattro la teniamo mentre Antonio ci sale, non si fa così ma non ci pensi e incroci le dite ….
Ore 20.00I ragazzi cominciano a prepararsi, nell'aria c’è una tensione diversa del solito, ridono e scherzano come sempre ma c’è una cura maggiore sui dettaglia, il trucco, le pettinature, i costumi per i cambi veloci, sono tutti controllati più volte …. È un spettacolo importante, non possiamo rimetterci la faccia.
Ore 20.15 – cominciano ad arrivare i primi spettatori, e continuano e continuano e continuano ….. una fiume di persone che riempiono il teatro, c’è una coda di persone in biglietteria che aspettino biglietti di ‘ritorno’ o posti disdetti al ultimo momento, e bellissimo.
Ore 21.00Si parte. Il pubblico è con noi da subito, la gente ha voglio di divertirsi, ridono alle battute più stupide, applaudono. Gli attori percepiscono e nasce quel scambio di dare ed avere tra pubblico e platea …vedo le faccia dei miei ragazzi e bambini sul palco e sono meno stanca di un ora fa.
Ore 23.30 – tutti si danno una mano a smontare e caricare prima di salire sul pullman, io ho ceduto il mio posto sul camion a Marco, tre uomini insieme possono parlare di dsp da Novara a Verona. Sul pullman incontro Giuseppe, il nostro autista, ha una preferenza spiccata per la corsia di destra dove sorpassa felicemente, è un pochino daltonico e sembra aver sonno. Kry e Maria lo tengono sveglia con animazione da manuale, forse troppo sveglia, dopo mezz'ora di racconti della ‘storia di Napoli e le canzone napoletana’, comincia ad avere nostalgia del mio amico dsp!!!!
Ore 3.15arriviamo a Verona, bisogna aspettare l’arrivo del camion per scaricare. I ragazzi mi guardano in faccia e mi dicono. “Vai a casa, ci pensiamo noi”. Sono troppo stanca per protestare, anzi, li ringrazio dal profondo del cuore.
Ore 4.15 – finisce la giornata. E valse la pena? decisamente sì. Lo rifarei domani? beh, proprio domani no, ma dopodomani certamente si, anche perché ci hanno confermato un altra data!

Questo è il teatro in trasferta, ventuno ore di lavoro per un ora e mezzo di spettacolo, non credo che esiste altre mestiere dove si deve fare cosi tanto per così poco. Ma per chi è di teatro, 'questa sì che è vita'!

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