Diario di bordo
Ore 7.00 –Suona la sveglia, c’è il sole, non dovremmo fare il carico/scarico sotto la pioggia, bene!
Ore 7.00 –Suona la sveglia, c’è il sole, non dovremmo fare il carico/scarico sotto la pioggia, bene!
Ore
9.00 – arriva il camion, il materiale ’ luci’ è già a bordo, in fondo al
cassone per ottimizzare lo spazio, bene! Se provano a scendere lo scivolo per arrivare
al magazzino si ribalterà tutto, no bene! Unica soluzione, portare tutto il
nostro carico su a mano, pessimo!!!! Alla decima salita i glutei si sono
svegliati, alla ventesima gridano vendetta, ad un certo punto io e Irina ci
troviamo perpendicolare allo scivolo con in bilico un baule di cavi che non
vuole più salire, se molliamo sarà la fine, schiacciate sotto un chilometro di
cavo, che morte ingloriosa!!!!
Ore
10.00 – si parte, io con Antonio e Marco che sono i miei fidati tecnici. Viaggiare con due tecnici è come andare in un
paese dove non parli la lingua …. riverberi REV-X ad alta risoluzione, Mixing Bus a 96kHz, impedenza,
coni da 15 e DSP sono soli frammenti della conversazione ….. dsp??? deve essere una cosa veramente
affascinante vista che domina la chiacchierata credo di proporre a Gucci una borsa ‘modello dsp’, così anche io potrei entusiasmarmi insieme a loro… ‘dsp per tutti’!
Ore
13.00 – arriviamo in perfetto orario, panino al volo e al lavoro. Ognuno ha i
propri problemi da risolvere e si lavora sodo.
Ore
16.30 – arrivano gli rinforzi. Con tutto il cast alla sistemazioni oggetti e
costumi sembra che regna il caos, l’organizzatrice preoccupata tenta un: “Ma
per le 21.00 sarà tutto pronto?” Per fortuna esce prima del MOMENTO
QUANDO TUTTO VA STORTO….. Il teatro non era tra i più moderni e nel sistema di scarrucolamento c’era qualche problema. L’americana (che non
era americana bensì trave di ferro) con i fari non si alzava; sei uomini che pendolavano dalle corde come campane non riuscivano a sollevarla più di un
metro! Il responsabile del teatro ci informa che non si alza perché i cavi dei
fari pesano, Antonio per tutta risposta si mette sotto l’americana e l’alza a
mani nudi, il caro responsabile ribatte che sua sistema e perfetta e per quel
che riguarda lui i fari possono rimanere a terra …. Ho imparato delle paroline
nuove che probabilmente userò più di ‘dsp’!!!! Perdiamo un ora secca prima di
riuscire a risolvere il problema ma il continuo scricchiolamento delle corde tese
sopra il palco era a dire poca, inquietante!!
Ore
18.00 – sound check e prove posizioni.
Ore
19.00 – il cast cena con pizza e allegria, noi facciamo i puntamenti, la scala ovviamente
e troppa corta di un metro e il teatro non ha niente in dotazione. Montiamo la
scale sopra due flight case, in quattro la teniamo mentre Antonio ci sale, non
si fa così ma non ci pensi e incroci le dite ….
Ore
20.00 – I ragazzi cominciano a prepararsi, nell'aria c’è una tensione diversa
del solito, ridono e scherzano come sempre ma c’è una cura maggiore sui
dettaglia, il trucco, le pettinature, i costumi per i cambi veloci, sono tutti
controllati più volte …. È un spettacolo importante, non possiamo rimetterci la
faccia.
Ore
20.15 – cominciano ad arrivare i primi spettatori, e continuano e continuano e
continuano ….. una fiume di persone che riempiono il teatro, c’è una coda di
persone in biglietteria che aspettino biglietti di ‘ritorno’ o posti disdetti
al ultimo momento, e bellissimo.
Ore
21.00 – Si parte. Il pubblico è con noi da subito, la gente ha voglio di
divertirsi, ridono alle battute più stupide, applaudono. Gli attori percepiscono e nasce quel scambio di dare ed avere tra pubblico e platea …vedo
le faccia dei miei ragazzi e bambini sul palco e sono meno stanca di un ora
fa.
Ore
23.30 – tutti si danno una mano a smontare e caricare prima di salire sul
pullman, io ho ceduto il mio posto sul camion a Marco, tre uomini insieme
possono parlare di dsp da Novara a Verona. Sul pullman incontro Giuseppe, il
nostro autista, ha una preferenza spiccata per la corsia di destra dove
sorpassa felicemente, è un pochino daltonico e sembra aver sonno. Kry e Maria
lo tengono sveglia con animazione da manuale, forse troppo sveglia, dopo mezz'ora di racconti della ‘storia di Napoli e le canzone napoletana’, comincia ad avere
nostalgia del mio amico dsp!!!!
Ore
3.15 – arriviamo a Verona, bisogna aspettare l’arrivo del camion per scaricare.
I ragazzi mi guardano in faccia e mi dicono. “Vai a casa, ci pensiamo noi”.
Sono troppo stanca per protestare, anzi, li ringrazio dal profondo del cuore.
Ore
4.15 – finisce la giornata. E valse la pena? decisamente sì. Lo rifarei domani?
beh, proprio domani no, ma dopodomani certamente si, anche perché ci hanno confermato un altra data!
Questo
è il teatro in trasferta, ventuno ore di lavoro per un ora e mezzo di
spettacolo, non credo che esiste altre mestiere dove si deve fare cosi tanto per
così poco. Ma per chi è di teatro, 'questa sì che è vita'!
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