I problemini e i problemoni si risolveranno o non si risolveranno,
perciò parliamo di spettacolo…..
Due giorni di West Side Story, con il nuovo allestimento
al chiuso. Per fortuna eravamo in un
teatro moderno che si prestasse molto ad essere usato senza quinte e fondale.
Le scale di servizio per salire in graticcia erano perfetti come scenografia e
la platea ad anfiteatro ci ha permesso
corse di inseguimenti tra il pubblico. Per il cast il correre su e giù
per i gradoni ha servito sicuramente anche come ginnastica cardiovascolare , e
tonificante per i glutei…. Più di così! Questo spettacolo a me piace molto, c’è
una tensione di sottofondo, un energia repressa
che esplode durante le risse e una rabbia giovanile che viene sfogato
nei momenti ballati che si sposa perfettamente con la realtà della gioventù di
oggi.
Ho vissuto lo spettacolo in modo diverso da questo
estate, molto meglio direi, non ho chiesto pareri a nessuno perché non ne avevo bisogno, i
ragazzi in scena trasmettevano esattamente quello che io avevo ideato, e anche
molto bene. Mi sono trovato nel retropalco durante l’intervallo a fargli i
complimenti per quanto stesse andando bene ….. da me cosa pressoché inaudita!!!!! Ma si erano già accorti da soli, quando una serata va bene lo si
percepisce nel aria. Sono partita da casa il secondo giorno con voglio di andare
a fare spettacolo, da un anno il teatro mi
era diventata solo un lavoro, domenica ho ricominciato a divertirmi: questo si
che è ‘un successo’.
Quello che mi ha colpita di più nel chiuso era il potere
assoluta del silenzio. Al aperto non hai mai il silenzio vero, il venticello,
il traffico lontano, il fiume e il ronzio delle zanzare creano un rumore
ambientale costante …. L’altra sera ho
notato che nei momenti di forte
drammaticità c’erano quei tre o quattro secondi di silenzio assoluta, dove
anche il pubblico sembra trattenere il fiato e sono bellissimi, rinforzano
l’emotività in maniere impressionante.
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Quanti film abbiamo visti dove, il protagonista sta
facendo un lavoro qualsiasi (di solito cameriera), poi viene scoperta da un
regista e diventa una star di Broadway, o scoperta da un ricco e famoso che si
innamora perdutamente e ‘vissero felici e contenti’? Solito trama, ma che nella
vita di tutti giorni non succede mai….. sbagliato! Beh, visto che sono incline a esagerare non è
andata propria così, infondo siamo un gruppo amatoriale di Verona, ma l’aneddoto
è comunque carino:
Mercoledì sera vengo informato che il ragazzo che recita
nel ruolo di Rolf, in 'Tutti Insieme Appassionatamente', non verrà in Piemonte
settimana prossima. Con una sola prova in calendario cerco disperatamente un attore
per sostituire, niente da fare, tutti sono già impegnati e mi trovo inguaiata.
Sabato sera noto un ragazzo in platea che ha le fisionomie perfetto per Rolf,
lo tengo d’occhio durante il primo tempo e vedo che conosce le parole di West
Side Story e i tempi musicali. Nel intervallo, pur sentendomi un po’ idiota mi
avvicino. “Scusi, posso chiederti, tu fai musical vero?” lui, “Ho fatto
qualcosina, perché?” Spiego velocemente
ma non faccio in tempo a finire che lui comincia a cantarmi ‘quindici anni
quasi sedici’, scopro che non soltanto sa la canzone, ma ha già fatto lo
spettacolo ed era proprio Rolf!! E’
appena tornato a Verona dopo una permanenza al estero e stava propria cercando
il modo di ritornare a fare teatro …. destino ha voluto.
Diciamo che la settimana parte bene, video ‘R+J behind
the scenes’ in arrivo!
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